PERCORSO COBAT / RETE CYCLUS: le nostre considerazioni

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Cari Colleghi,

da sempre la trasparenza rappresenta uno dei valori in cui crediamo più fermamente.

Come certamente saprete, il Gruppo Haiki Cobat ha avviato una piattaforma certificata che permette a Case Automobilistiche e Autodemolitori di garantire trasparenza, tracciabilità e sicurezza del dato nella gestione dei veicoli a fine vita, assicurando la corretta gestione di ogni componente di qualsiasi tipo di vettura, inclusi i veicoli ibridi e elettrici. La protezione dei dati degli aderenti è garantita dal sistema certificato ISO 27001.

Come si evince dal loro stesso sito, gli Autodemolitori possono accreditarsi presso le Case Automobilistiche, con l’accesso a una rete di eccellenza garantita, e ottenere la certificazione sulla base della valutazione effettuata sul proprio impianto da parte degli specialisti di Certiquality. La rete garantisce credibilità, trasparenza e legalità al servizio dell’economia circolare per l’automotive.

Le Case Automobilistiche ne traggono compliance normativa sui veicoli a fine vita, protezione dei dati certificata, accesso a una rete di impianti certificati e verifica in tempo reale del raggiungimento degli obiettivi di riciclo.

Durante Ecomondo 2022 noi di ADQ abbiamo firmato – convintamente, insieme ai Presidenti di altre associazioni di categoria – una lettera contenente le nostre rimostranze sul Percorso Cobat.

La nostra rotta è sempre stata lineare: non abbiamo contestato il progetto dopo averlo creato; il nostro direttivo non ha contestato il progetto, per poi iscriversi; nessun membro del nostro direttivo ci ha lucrato con partecipazione di aziende terze, salvo poi affermare che era contrario…

Si tratta di serietà e sulla serietà non si scherza.

Proprio per una questione di serietà, abbiamo accettato l’invito di Haiki Cobat a diversi incontri, durante i quali ci sono stati illustrati i cambiamenti della Rete Cyclus ed abbiamo ricevuto molte risposte ai dubbi che precedentemente avevamo posto.

La Certificazione 27001 ci tranquillizza ampiamente sulla diffusione dei dati di ogni centro di raccolta.
La norma ISO 27002:2007 è una raccolta di “best practices” che possono essere adottate per soddisfare i requisiti della norma ISO 27001:2005 al fine di proteggere le risorse informative; ISO 27001:2005 è il documento normativo di certificazione al quale l’organizzazione deve fare riferimento per costruire un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni che possa essere certiZicato da un ente indipendente, mentre la norma ISO 27002:2007 non è certificabile, in quanto semplice raccolta di raccomandazioni.

Dal momento che l’informazione è un bene che aggiunge valore all’organizzazione e che ormai la maggior parte delle informazioni sono custodite su supporti informatici, ogni organizzazione deve essere in grado di garantire la sicurezza dei propri dati, in un contesto dove i rischi informatici causati dalle violazioni dei sistemi di sicurezza sono in continuo aumento.

L’obiettivo del nuovo standard ISO 27001:2005 è proprio quello di proteggere i dati e le informazioni da minacce di ogni tipo, al fine di assicurarne l’integrità, la riservatezza e la disponibilità, e di fornire i requisiti per adottare un adeguato sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (SGSI), finalizzato ad una corretta gestione dei dati sensibili dell’azienda.

Alla luce di questo profondo cambiamento, teniamo a sottolineare che l’Associazione né caldeggia né scoraggia l’adesione al Percorso, ritenendola una personale decisione aziendale; tuttavia ci sentiamo rassicurati sugli impedimenti dirimenti che ponevano i colleghi ed i membri del direttivo.

La Segreteria rimane a disposizione per fornire qualunque chiarimento.

tel: 0249695934

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